No tweets found.

TICISI - TrattamentI Colonnari per l’Isolamento Sismico e Idraulico

TICISI

 TrattamentI Colonnari per l’Isolamento Sismico e Idraulico

 POR Campania FERS 2007-2013

 

 

               

 

Il progetto TICISI - TrattamentI Colonnari per l’Isolamento Sismico e Idraulico - ha lo scopo di rendere disponibile a livello industriale una tecnica innovativa di trattamento dei terreni che consenta di affrontare e risolvere alcuni problemi centrali di sicurezza del territorio e di gestione delle risorse idriche. In particolare, si propone di realizzare trattamenti colonnari del terreno che, opportunamente assemblati dal punto di vista geometrico e progettati dal punto di vista delle proprietà fisico meccaniche, siano in grado di:

  • mitigare le azioni sismiche su costruzioni esistenti, preservandone il livello di sicurezza nei confronti di azioni gravitazionali ed in condizioni di esercizio, senza intaccarne alcun tipo di integrità – iconica o formale;
  • mitigare gli effetti di azioni vibranti prodotti da attività antropiche (macchine vibranti, treni, ecc.);
  • realizzare barriere idrauliche di grande efficienza e affidabilità, anche in presenza di agenti inquinanti.

 

La tecnologia che si vuole immettere nel mercato è assolutamente innovativa sia nel campo della difesa dalle vibrazioni (sismiche o antropiche) sia in quello della difesa ambientale (barriere idrauliche duttili). Per la prima applicazione, in particolare, si ricorda che al momento - di fatto - l’isolamento sismico degli edifici esistenti  è un problema irrisolto. Per essi infatti solitamente si intervieneriducendo la vulnerabilità, con interventi sulle strutture che possono assumere carattere di invasività ed essere anche particolarmente costosi. Con particolare riferimento poi alle strutture di pregio, che caratterizzano gran parte del patrimonio edilizio italiano, le tecnologie tradizionali per la riduzione della vulnerabilità sismica devono essere tali da non compromettere l’integrità storica e materiale della struttura da proteggere e devono garantire la reversibilità dell’applicazione. Ciò può rendere l’intervento su strutture di pregio particolarmente complesso.
Gli interventi di protezione che si propongono con i trattamenti colonnari sono assolutamente innovativi, perché si concentrano nel terreno ben lontano dall’opera da proteggere, e sono senza concorrenza nel mercato perché al momento non esistono tecnologie o società che eseguano interventi del genere. Il mercato, quindi, è vastissimo.
Stessa cosa si può dire per l’isolamento dalle vibrazioni antropiche, per la qual cosa attualmente – nei pochissimi casi in cui si è intervenuti – si procede di fatto senza utilizzare procedure o tecnologie standard.
Per quanto riguarda la difesa ambientale, la possibilità di creare barriere impermeabili estremamente duttili a costi contenuti rappresenta una soluzione di grandissima utilità sia nella costruzione di nuove opere sia nel ripristino della funzionalità di barriere danneggiate.

 

L’obiettivo principale del progetto è stato la messa a punto di una nuova tecnologia per la realizzazione di interventi colonnari nel terreno da impiegare per l'isolamento sismico o idraulico. Le sperimentazioni hanno riguardato le modifiche negli elementi che costituiscono la miscela con conseguenti variazioni delle proprietà reologiche e del tempo di gelificazione.
Pertanto, il naturale sviluppo di tale studio è stato la definizione di miscele che non subiscano processi di indurimento ma perdurino nella fase di gel in modo da trovare applicazione negli ambiti del progetto.
L’idea ha riguardato lintroduzione all’interno del terreno di uno strato sottile "soffice" che consentisse di abbattere la velocità di propagazione delle vibrazioni nel terreno (sia di origine naturale che antropica). Il problema dell’isolamento delle vibrazioni indotte nel sottosuolo da sorgenti di natura antropica è stato studiato a partire dalla metà del secolo scorso, con riferimento alle vibrazioni trasmesse da macchinari di uso industriale. I sistemi di isolamento tipici sono trincee e barriere, ossia discontinuità fisiche posizionate nel sottosuolo tra la sorgente di vibrazioni ed eventuali ricevitori da proteggere. Le trincee sono scavi aperti; le barriere sono discontinuità costituite da materiale con rigidezza molto diversa rispetto a quella del terreno in cui vengono realizzate. Ci si riferisce a barriere rigide se la loro rigidezza è superiore a quella del terreno, a barriere soffici in caso contrario. 

Il principio di funzionamento di un sistema di isolamento dalle vibrazioni va ricercato nei fenomeni di meccanica ondulatoria all’interfaccia terreno-schermo, interfaccia che può essere del tipo solido-solido (barriere rigide), solido-fluido (trincee riempite di fango bentonitico) oppure solido-aria (trincee propriamente dette). I materiali oggetto della sperimentazione di laboratorio, da utilizzare per il trattamento dei terreni, sono stati in prima analisi polimeri  super-assorbenti  (SAP),  individuati  nel  “Polyacrylic  acid  partial sodium salt”. A questo proposito sono state eseguite alcune prove di laboratorio su polimeri super-assorbenti commerciali, in grado di trattenere e assorbire una grande quantità di acqua, tali polimeri sono presenti in forma di polvere facilmente miscelabile con il terreno.
Le sperimentazioni di seguito descritte hanno riguardato la fase di implementazione di un campo prove attraverso l’esecuzione preliminare di n. 5 sondaggi a carotaggio continuo disposti nei vertici e al centro di un quadrato avente lato pari a 3.25 m e l’esecuzione di n.2 prove CPTE poste lungo n.2 del quadrato. A seguito dell’esecuzione delle indagini, sono state eseguite n. 4 prove cross-hole nei fori (centro e vertice), opportunamente condizionati, prima e dopo la realizzazione di un palo riempito di miscela Acqua-SAP posto tra uno spigolo e il centro del quadrato.
In seguito, il progetto ha previsto la realizzazione di due barriere aventi le seguenti caratteristiche:

  • Scavo. Scavo tronco-conico profondo 2 m, con inclinazione delle sponde laterali di 45° e con area di impronta al piano campagna pari a 5 m x 5 m;
  • Trincea. Scavo parallelepipedo con profondità di 3 m e pianta rettangolare avente dimensioni pari a 0,6 m x 5 m.

Le barriere sismiche sono state realizzate riempendo gli scavi con i suddetti polimeri, messi in opera con due differenti modalità:

  • Scavo. Il materiale è stato posato all’interno di appositi sacchi disposti secondo il perimetro dello scavo lungo file sovrapposte. Al termine della posa, lo scavo è stato riempito con il terreno precedentemente asportato.
  • Trincea. Il materiale è stato posato all’interno della trincea senza alcun involucro di contenimento. Al termine della posa, sulla sommità del materiale è stato posto un letto di terreno vegetale per uno spessore di 10 cm.

 

StampaEmail

SENECA - Sensi e vibrazioni: musica e new media tra cultura e territorio

 

SENECA

 Sensi e vibrazioni: musica e new media tra cultura e territorio

 POR Campania FERS 2007-2013

 

 

               

 

Con il progetto SENECA - Musica e New Media tra Cultura E Territorio - si intende realizzare un creative lab che attraverso l’uso di tecnologie partecipative sia capace di promuovere “nuove esperienze” di fruizione e partecipazione delle arti attraverso l’interazione di più sensi. Si intende sviluppare il progetto su due filoni:

a) Partendo dal patrimonio storico museale dell’Archivio Storico della Fondazione Banco di Napoli,  coinvolto come end user del progetto, si è sviluppato un progetto condiviso di forme di fruizione e integrazione delle arti dello spettacolo con il patrimonio culturale ed archivistico sfruttando le tecnologie più moderne dell’ICT.  In particolare sono stati installati due exhibit multimediali che partendo dalle storie raccolte dai documenti dell’Archivio della Fondazione, permetteranno di ripercorre e conoscere aspetti nuovi ed originali del movimento musicale Napoletano tra il ‘700 e l’800.

b) Partendo, invece, dalla ricchezza delle tradizioni territoriali e gastronomiche del Sannio, si vuole creare un percorso multisensoriale che sposi le vibrazioni della musica con quelle indotte, sugli altri sensi, dal territorio e dai suoi prodotti.

 

Con entrambi i percorsi si punta, in generale ad unire sensi e vibrazioni in un’esperienza unica che, in linea con le tendenze internazionali di fruizione dei musei e delle installazioni immersive, possa valorizzare i patrimoni e i bagagli culturali dei due siti, garantendo un’opportunità di ritorno turistico e quindi economico.
Nel progetto si integreranno i ruoli degli organismi di ricerca, che avranno il compito di veicolare la conoscenza del patrimonio culturale territoriale e museale nonché di produrre contenuti musicali, e quelli delle imprese, con il compito di sviluppare app e tecnologie ICT per la fruizione e la valorizzazione dei contesti culturali e musicali e le relative strategie di marketing e modelli di business.
La Campania vanta uno dei più vasti e inestimabili patrimoni culturali al mondo: basti pensare che ben cinque siti sono stati dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO, senza considerare tutti i siti cosiddetti minori che purtroppo non sono adeguatamente promossi nonostante siano di altissimo valore artistico e archeologico. L’obiettivo è quello di sviluppare una best practice, che integrando tecnologie ICT e la ricchezza del patrimonio, possa fornire uno slancio per la tutela e manutenzione legata alle peculiarità di tale patrimonio e che possa con opportuni modelli di marketing e business sopperire all’endemica carenza di risorse e mezzi causata.

 

Il Cartastorie, Museo dell’Archivio Storico del Banco di Napoli, nasce per valorizzare l’enorme patrimonio di storie e di personaggi custodito nelle scritture degli antichi banchi pubblici napoletani. Circa ottanta chilometri di scaffalature contengono diciassette milioni di nomi, centinaia di migliaia di pagamenti e dettagliate causali che ricostruiscono un affresco vivo di Napoli e di tutto il Mezzogiorno, dal 1573 sino ai giorni nostri. Un tesoro di memorie lungo 450 anni.
Il Cartastorie, utilizzando ogni canale di divulgazione disponibile, dalla multimedialità alla scrittura creativa, restituisce alla città e al mondo intero le voci, le narrazioni e le vicende immortalate sulle innumerevoli pagine dei tomi dell’Archivio Storico del Banco di Napoli.

Attraverso il progetto Seneca sono state allestite, nell'Archivio Storico, le Sale della Musica, mediante la realizzazione di exhibit museali con istallazioni interattive e avatar, generando dei percorsi che uniscono sensi e vibrazioni in un’esperienza unica, in linea con le tendenze internazionali di fruizione dei musei e delle installazioni immersive

Protagonisti delle due Sale che saranno inaugurate giovedì 23 giugno 2016 sono, in particolare, Angelo Carasale, l’impresario che costruì il Real Teatro di San Carlo di Napoli e “correntista” degli antichi banchi pubblici partenopei, e i compositori Verdi, Donizetti, Cimarosa, Paisiello e Pergolesi. Le loro storie vengono raccontate con strumenti in cui si fondono arti e nuove tecnologie, con l’obiettivo di promuovere innovative esperienze di fruizione museale in cui i visitatori vengono coinvolti attraverso schermi touch, proiezioni interattive e suggestivi supporti multimediali.

Un nuovo allestimento che permetterà ai napoletani e ai turisti di arricchire la propria conoscenza della storia di Napoli facendo risuonare, ancora oggi, la tradizione musicale partenopea, conosciuta in tutto il mondo.

 

 L’obiettivo principale è stato quello di riconoscere percorsi e punti di maggiore interesse per avviare un’ampia strategia di promozione del territorio da attuare secondo le logiche e gli strumenti propri del marketing turistico.

Attraverso l’analisi dettagliata del territorio, si è puntato a creare una rete di itinerari e percorsi turistici capaci di racchiudere al suo interno, esaltandole, le risorse turistiche locali, instaurando una rete di relazioni e, quindi, opportunità tra turisti e operatori del settore, dando modo all’immenso patrimonio di questo territorio di esprimersi e produrre ricchezza, potenziando di conseguenza, l’economia locale.

E' stata realizzata una piattaforma WEB legata ai luoghi (POI) di tre possibili itinerari del beneventano: Itinerario Religioso, Itinerario Culturale, Itinerario Eno-gastronomico. Ciascun POI è stato caratterizzato da una accurata descrizione sia in Italiano che in Inglese, nonché da una produzione Musicale del Conservatorio Statale “Nicola Sala” di Benevento che ne esaltasse i caratteri e le emozioni.
Unitamente è stata sviluppata una APP da Mobile che, utilizzando la funzionalità Navigatore di Google Maps, permette all’utente di raggiungere i punti di interesse lungo il territorio del Sannio, suggerendo a seconda della posizione i luoghi di interesse nelle immediate vicinanze in termini culturali, religiosi ed eno-gastronomici.

Pertanto, gli strumenti proposti sono in grado di veicolare contenuti attraenti ma fornire informazioni declinabili su più livelli, dare la possibilità al soggetto di “combinare” le informazioni e le opportunità in modo tale da personalizzarle e adattarle alle proprie esigenze e aspettative.

StampaEmail

Progetto Provaci

 

 

PROVACI - Tecnologie per la PROtezione sismica e la VAlorizzazione di Complessi di Interesse culturale

 

Il progetto PROVACI - Tecnologie per la PROtezione sismica e la VAlorizzazione di Complessi di Interesse culturale,  ha affrontato il tema combinato della protezione sismica e della valorizzazione del costruito storico attraverso lo sviluppo di tecniche e metodologie integrate per la tutela, la riqualificazione sostenibile e la valorizzazione di siti e strutture di interesse storico-artistico.
Il progetto ha coinvolto alcune delle principali eccellenze scientifiche nazionali operanti nel campo della protezione sismica, come l’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’Università di Padova,  e nel campo della valorizzazione dei Beni Culturali, in particolare l’Istituto per le Tecnologie Applicate ai Beni Culturali (ITABC) e l’Istituto per i Beni Archeologici e Monumentali (IBAM) del CNR.
La gestione del progetto ha rappresentato un importante banco di prova in tema di integrazione di conoscenze ed esperienze diverse; inoltre, partendo dal principio di lasciare una forte ricaduta sui territori, il progetto Provaci è stato connotato, da una forte azione interregionale, applicando le soluzioni sviluppate su siti importanti come l’Arena di Verona, il Monastero di Sant’Angelo d’Ocre (AQ), Palazzo Penne a Napoli, l’Area archeologica di Cerreto Sannita (BN).

 

Durata: 4 anni (2011 - 2015) 

 

I partner
Stress S.c.a r.l., Università di Napoli “Federico II”, Università di Padova, Consorzio T.R.E., CETMA, C.R.A.C.A., Veneto Nanotech, Sipre

 

 

www.progettoprovaci.it

 


I DIMOSTRATORI


 

 

Palazzo Penne, situato nel cuore di Napoli, è un edificio del XV secolo, una delle poche costruzioni rimaste in piedi dopo il devastante terremoto del 1456 ed oggi è  in uno stato di totale abbandono caratterizzato da preoccupanti lesioni e precarietà tali da minacciarne seriamente la stabilità.

Il Palazzo, che sarà destinato a sede della Protezione civile regionale, è stato oggetto di:

  • diagnosi e caratterizzazione non distruttiva dei materiali;
  • attività di valutazione della vulnerabilità sismica;
  • progetto di interventi di miglioramento sismico;
  • progettazione di un intervento per il miglioramento del comfort climatico interno che rispetti il valore storico-artistico dell’edificio.

 

 


 

 

La Cerreto medievale o “vecchia” Cerreto distrutta dal terremoto del 5 giugno 1688 era sita poco distante dall’ attuale centro abitato, su di un ampio colle circondato dai torrenti Turio e Cappuccini. La “Vecchia” Cerreto, come la “Nuova” Cerreto erano caratterizzate dalla centralità della piazza e dalla chiesa in essa ubicata. Nella stessa piazza si ergeva la Torre, i cui grossi resti sono ancora visibili. I  ruderi della torre e del castello di origine longobarda sono stati dichiarati di interesse particolarmente importante ai sensi della legge del 1° giugno 1939 n. 1089 e quindi sottoposti a vincolo diretto di natura monumentale.

L’intervento dimostratore ha previsto:

  • attività di rilievo e caratterizzazione;
  • progettazione di percorsi di visita;
  • attività di ricostruzione e fruizione virtuale;
  • piani di valorizzazione e marketing.

In particolare partendo da attività di tipo geo-diagnostico  finalizzate alla caratterizzazione stratigrafica del sito archeologico e all’individuazione di nuovi possibili fronti di scavo, sono state focalizzate attività  di rilievo laser scanner 3D e di riprese video mediante droni strumentati per la ricostruzione delle strutture emerse.
Sono in corso attività finalizzate alla ricostruzione virtuale del sito archeologico e alla progettazione e implementazione di un sistema di realtà aumentata per la fruizione avanzata del sito. Infine, partendo dall’analisi del contesto e dalla conoscenza degli indirizzi prospettici dell’amministrazione,  si arriverà  alla messa a punto di un modello di valorizzazione e marketing per la tutela del patrimonio.

 

 


 

 

ll Monastero di Sant’Angelo d’Ocre, inagibile da dopo il terremoto, è uno dei più suggestivi complessi architettonici d’Abruzzo, costruito sulla spianata di uno sperone di roccia che si apre sul vuoto, spaziando a volo d’uccello sull’intera valle dell’Aterno.
Caduto in abbandono all’inizio dell’800, ridotto poi a lazzaretto e soppresso nel 1860, il monastero ebbe una breve ripresa nei primi decenni del XX secolo, prima che l’occupazione tedesca vi facesse scempio bruciando gli arredi e soprattutto l’intera biblioteca dotata di circa 1500 volumi.

Il complesso è stato infine oggetto di controversi lavori di restauro protrattisi dal 1958 al 1972.

Le attività di progetto svolte:

  • rilievo e ricostruzione virtuale del monastero;
  • creazione di una cella esperienziale per la fruizione del monastero;
  • correlazione tra stato limite del danno artistico e danno strutturale;
  • diagnosi e caratterizzazione non distruttiva dei materiali;
  • monitoraggio integrato sia statico che dinamico della struttura;
  • valutazione della vulnerabilità sismica;
  • progetto di interventi di miglioramento;
  • apertura di un cantiere per l’esecuzione di interventi di mitigazione del rischio e messa in sicurezza con applicazione di materiali innovativi.

 

 


 

 

Le strutture in muratura rappresentano una grossa parte del patrimonio storico architettonico culturale Italiano ed estero. Le difficoltà connesse alla protezione e salvaguardia di questi beni, sia di carattere statico che connessi al rischio sismico, sono accentuate dalla necessità di tutelare tali beni utilizzando tecniche non invasive e compatibili con i materiali preesistenti.

Gli ultimi terremoti hanno mostrato l’estrema vulnerabilità delle costruzioni storiche con particolari criticità osservate gli archi e le volte.

Nel progetto PROVACI sono stati effettuati test dinamici, su tavola vibrante, di volte in muratura costruite in scala reale al fine di approfondirne il comportamento dinamico e testare l’efficacia delle soluzioni di ripristino e consolidamento, sviluppate nel progetto, applicate alle volte danneggiate.

 

 


 

 

La scelta di un’attività di ricerca sul caso studio della domus dei fondi ex Cossar di Aquilea (UD), al fine di individuare adeguati sistemi di protezione, valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico, è nata dalla consapevolezza che la città di Aquileia è un contesto storico di particolare rilevanza, in quanto rappresenta il più importante centro di età romana dell’Italia settentrionale, da tempo oggetto di consistenti attività di ricerca, di tutela e di valorizzazione, che ne hanno fatto la più estesa e visitata area archeologica della regione Friuli Venezia Giulia.
Le caratteristiche stesse del sito hanno determinato la necessità di confrontarsi e risolvere numerose e complesse problematiche quali, tra le più evidenti, un avanzato stato di degrado dei resti archeologici già riportati alla luce nel XIX e XX secolo, una generale precarietà delle strutture antiche, spesso rinvenute in pessimo stato di conservazione e limitate alle sole parti basali o di fondazione delle murature, e una difficoltà di lettura di evidenze sovrapposte in quanto appartenenti a diverse fasi edilizie.

Le soluzioni scelte per il progetto di valorizzazione e fruizione del sito hanno mirato a risolvere tali problematiche. Degno di nota è il fatto che il progetto elaborato è modulare, e prevede la possibile e progressiva ampliabilità del sistema di copertura in relazione al progredire degli scavi nell’area dei fondi ex Cossar.
Le soluzioni adottate inoltre, grazie alla collaborazione di esperti di diverse discipline, quali l’archeologia, l’architettura e l’ingegneria, potranno essere in futuro applicate anche ad altri contesti, sia interni alla città di Aquileia sia appartenenti ad altri centri urbani, con i necessari adeguamenti a seconda delle caratteristiche del sito oggetto di analisi.

 


 

 

Nella città di Verona è stata sviluppata una rete integrata di monitoraggio che, partendo dall’Arena di Verona, coinvolge punti strategici e di notevole interesse storico artistico come il Teatro Romano, Castelvecchio e Torre dei Lamberti.  
I sistemi di monitoraggio, a seconda dei casi studio, risultano essere di pre o post intervento di consolidamento, e consentono di fornire informazioni utili:

  • per la calibrazione dei modelli di calcolo per la valutazione della vulnerabilità, incrementando il livello di affidabilità delle analisi e conseguentemente dei risultati;
  • per la valutazione della risposta della struttura a seguito di eccitazioni esterne di carattere artificiale come nella fattispecie concerti, opere, attività legate alla funzionalità stessa del teatro o al traffico cittadino;
  • per la valutazione della risposta in caso di eventi sismici di bassa entità sia per rilevare il comportamento, generalmente diverso, con eccitazioni ad alto contenuto energetico, sia per valutare eventuali danneggiamenti;
  • per la valutazione, in condizioni operative,  di situazioni di danneggiamento dovute a trend di cambiamento nel tempo dei parametri misurati.

La messa a sistema di una rete di monitoraggio nella citta di Verona consente, altresì, di fornire una valutazione del comportamento  globale del centro urbano. Infatti anche a partire da eventi sismici di moderata intensità è stato possibile acquisire gli andamenti dell’onda sismica in diversi punti della città, contribuendo così ad una miglior comprensione del comportamento del sottosuolo cittadino.

 

 

Torna su a inizio pagina

StampaEmail

METROPOLIS - Metodologie e tecnologie integrate e sostenibili per l'adattamento e la sicurezza di sistemi urbani

 

METROPOLIS

Metodologie e tecnologie integrate e sostenibili per l'adattamento e la sicurezza di sistemi urbani

 

               

progetto-metropolis.it

 

METROPOLIS ha l'obiettivo di definire metodologie, sviluppare tecnologie innovative e sostenibili per la valutazione e la gestione dei rischi naturali ed antropici in ambiente urbano, al fine di indirizzare strategie di mitigazione sulla base di uno strumento integrato di supporto alle decisione.

Il progetto si articola in sei obiettivi realizzativi (OR) ed attività dimostrative. Il sistema urbano verrà interpretato come un sistema complesso definito come intersezione di altri sottosistemi:

  • Sistema Fisico: edifici, strade, lifelines;
  • Sistema funzionale: funzioni ed attività svolte;
  • Sistema economico: peso economico del sistema fisico e funzionale;
  • Sistema sociale: rappresentato dai singoli cittadini e dalle loro percezioni della dimensione urbana.

 

Gli strumenti e le tecnologie legate riduzione dei rischi naturali ed antropici in ambienti urbani che il progetto propone comporteranno il coinvolgimento e la collaborazione di tutti coloro che fanno parte della filiera delle costruzioni.

Tali soluzioni, presentandosi ad alto contenuto tecnologico sia per ciò che concerne gli strumenti e le metodologie atte alla valutazione delle caratteristiche di vulnerabilità di un singolo manufatto edilizio e dei singoli elementi che compongono il sistema infrastrutturale stradale e ferroviario, sia per ciò che è funzionale all’intero aggregato urbano, avranno sul mercato e sui principi di pianificazione urbana impatti assolutamente consistenti.

Lo stesso si verificherà per il sistema di supporto alla decisioni che verrà realizzato nel corso del progetto , basato su strumenti di conoscenza del territorio speditivi ed alternativi ai mezzi tradizionali, che avrà caratteristiche software avanzate e versatili per consentire sia il rapido aggiornamento delle informazioni provenienti da fonti satellitari e lidar o da reti di monitoraggio, sia la rapida valutazione delle condizioni del sistema urbano in tempi di pace e a valle di una perturbazione.

 

Le metodologie e gli strumenti hardware e software sviluppati ed integrati nell’ambito della ricerca, consentiranno di migliorare dal punto di vista della qualità e dell’affidabilità i dati rilevati ai fini della caratterizzazione e modellazione della sistema urbano. Si intende testare, mettere a confronto ed integrare diversi strumenti di conoscenza che consentiranno di costituire un bagaglio informativo multilivello, circa la strutturazione del sistema urbano, e quindi operare per diversi gradi di approfondimento con l’intento di realizzare un sistema di conoscenza multifunzionale e dinamico che sia capace di cogliere i cambiamenti del sistema urbano e fornire un livello di conoscenza costante.

L’utilizzo e lo sviluppo di strumenti di rilievo dati basati su tecnologie tipo Embedded System, unitamente alla evoluzione di tecniche di rilievo tradizionali, capaci di sfruttare le potenzialità di dispositivi mobili, permetteranno di integrare ulteriormente un modalità di conoscenza multi-tematica del sistema fisico esistente, mettendo in particolare in evidenza le caratteristiche di natura strutturale, ambientale ed energetica, oltre che di connessione alle reti del sistema urbano.

Nel progetto METROPOLIS è stato adottato un sistema di monitoraggio che potrà soddisfare le esigenze di osservazione sia per porzioni di territorio instabili (elementi naturali), che per edifici, infrastrutture strategiche e lifelines (elementi antropici). La caratterizzazione del sistema fisico attraverso questi sistemi permetterà di incrementare, per gradi successivi e con metodologie e tecniche diverse, il grado di conoscenza e la capacità di creare modelli della realtà sempre più affidabili.

 

Obbiettivo centrale delle attività di ricerca consiste nella realizzazione di un piattaforma di supporto alla gestione del territorio urbano che sia completa, flessibile (in relazione alle specificità locali) e modulare (ovvero costituita da moduli aventi una propria autonomia funzionale) attraverso l’integrazione dei processi e delle relative banche dati territoriali.

La soluzione proposta si articolerà su un insieme di innovazioni organizzative e informatiche potenzialmente riusabili “ovunque” (e quindi fortemente standardizzate) nel settore “gestione del territorio” e nell’attuazione dei principi di interoperabilità applicativa, in un’ottica di cooperazione tra i vari enti e soggetti interessati alle problematiche legate all'adattamento ed alla sicurezza dei sistemi urbani.

Peculiarità del sistema sarà l’accessibilità dei dati via rete attraverso politiche di profilazione degli utenti, continuamente aggiornato con dati (telerilevati, provenienti da centraline, ecc. ) o carte tematiche (rischio idrogeologico, rischio sismico, ecc. ). L'intera realizzazione del sistema sarà approntata facendo esclusivamente uso di tecnologie open source, tale architettura risulterà, inoltre, allineata con quelli che sono i principi guida del programma europeo INSPIRE, in modo da permettere lo scambio e l’utilizzo di informazioni spaziali con la definizione di un catalogo di metadati rispondenti allo standard ISO19115.

 

L’attività di dimostrazione su Napoli Est e Ovest, consiste in:

  • sviluppare, a livello di prototipo, un sistema in grado di recepire le informazioni che riguardano la conoscenza del sistema urbano (cartografia, cartografie tematiche, dati storici, dati censuari…) ed elaborare idonee procedure per l’aggiornamento continuo, l’elaborazione e la standardizzazione di tali dati;
  • applicare, in via sperimentale, una metodologia di valutazione del livello di rischio di aree antropizzate;
  • studiare strumenti e tecnologie sostenibili per la mitigazione del rischio;
  • sviluppare, a livello di prototipo, un Sistema di Supporto alle Decisioni per la gestione dei rischi naturali ed antropici in ambito urbano;
  • promuovere tavoli di confronto con Istituzioni, Associazioni di Categoria, Ordini professionali e tutte le parti interessate alla gestione e riqualificazione delle aree urbane.

Solo da pochi anni, nel mondo railway si va diffondendo la cultura della gestione del rischio mediante Sistemi di Management della Sicurezza, mutuandoli dal mondo aereo-spazio, marittimo, ecc., come un sistema integrato di tecnologie, conoscenze, procedure, responsabilità che consentono di adottare misure di prevenzione e/o di mitigazione del rischio sui sistemi ferroviari. Risulta di estremo interesse, dunque, analizzare la gestione del rischio in sistemi di trasporto metropolitano lì dove questi siano sottoposti ad Hazard specifici di un territorio. Nella fattispecie, il territorio in esame è quello del Comune di Napoli dove elementi di rischio specifici sono costituiti dal fatto che questa è zona sismica/vulcanica. Verranno pertanto posti allo studio, dopo un’analisi metodologica condotta sulla base della normativa internazionale, sistemi di gestione/mitigazione del rischio.
Tecnosistem s.p.a., partner di Stress, si occuperà nel progetto dello studio metodologico delle conseguenze che hazard specifici del territorio napoletano possono avere su un sistema di trasporto metropolitano. Verranno valutati, col supporto di opportune piattaforme software, nuovi approcci progettuali per specifici componenti degli impianti, sia speciali che civili, di una linea metropolitana tali da consentire la prevenzione/mitigazione del rischio.  In particolare l’obiettivo è quello di ricondurre i componenti di interesse nella zona ALARP del diagramma Probabilità-Fatalità.

 

Nell’ambito del caso studio sull’area di Castellammare di Stabia, le attività principali riguardano:

  • applicazione, in via sperimentale, di una metodologia di valutazione del livello di rischio di aree antropizzate e di eventuali effetti concatenati di multi rischio sia in campo idrogeologico che simico;
  • testing di strumenti e tecnologie sostenibili per la mitigazione del rischio; attraverso l’esecuzione di rilievi in campo con tecnologie avanzate ed il monitoraggio di alcuni punti critici;
  • sviluppo, a livello di prototipo, di un Sistema di Supporto alle Decisioni per la gestione dei rischi naturali ed antropici in ambito urbano;
  • implementazione di un sistema integrato di monitoraggio e di allerta per la gestione del rischio idrogeologico.

 

Dimostrare il possibile utilizzo della radiografia muonica nel campo delle prospezioni geofisiche in ambito civile ed ambientale onde ottenere mappature del sottosuolo in maniera meno invasiva rispetto alle tecniche attuali. All’interno del progetto saranno realizzati dei prototipi di rivelatori con i quali saranno effettuate misure su campo per la verifica sperimentale dei risultati attesi. Dovranno essere sviluppati altresì gli strumenti software per la ricostruzione e l’analisi dei dati. Inoltre, al fine di effettuare una compiuta validazione della tecnica proposta, si procederà alla comparazione delle risultanze scaturite dalla radiografia muonica con le altre metodologie geofisiche quali le prospezioni geoelettriche e la tomografia sismica a rifrazione.
Il dimostratore prevedrà lo studio di fattibilità su un’area campione attraverso la realizzazione del suo modello studiato utilizzando il software sviluppato nel progetto. L’ottimizzazione del prototipo di rivelatore muonico, la sua realizzazione e messa in opera sperimentale su campo nonché l’elaborazione dei dati acquisiti costituirà l’obiettivo finale della ricerca. Articolazione delle attività:

  • progettazione di un dimostratore per il rivelatore muonico da galleria;
  • realizzazione del dimostratore del rivelatore da galleria. Tale rilevatore è stato installato all’interno della Galleria Borbonica;
  • analisi e conclusioni relative al dimostratore del rivelatore da galleria;
  • progettazione e realizzazione del rivelatore muonico da pozzo;
  • installazione del rilevatore da pozzo e validazione dei risultati.

StampaEmail

METRICS - Metodologie e tecnologie per la gestione e riqualificazione dei centri storici e degli edifici di pregio

 

METRICS

Metodologie e tecnologie per la gestione e riqualificazione dei centri storici e degli edifici di pregio

 PON Ricerca e Competitività  2007-2013

               

progetto-metrics.it

 

METRICS è un progetto di ricerca industriale per lo sviluppo di metodologie e tecnologie innovative per favorire la sostenibilità e la sicurezza nei centri storici delle città. Le attività di ricerca sono articolate in obiettivi realizzativi nell’ambito di tre macro ambiti tematici :

  • Sicurezza
  • Sostenibilità ambientale
  • Qualità della vita

Le tematiche sono affrontate, sia al livello di singolo edificio di pregio sia al livello territoriale in termini di aggregati edilizi e delle reti fisiche e sociali, sviluppando soluzioni che, gestendo la complessità dei sistemi urbani nei centri storici, consentano di incrementare la sicurezza strutturale di edifici ed infrastrutture e migliorare la qualità della vita della popolazione, operando secondo i principi della sostenibilità ambientale e sociale.

 

 Gli obiettivi di ricerca potranno considerarsi raggiunti se a conclusione del progetto si sarà in grado di offrire al mondo delle imprese, degli enti pubblici e degli operatori sociali soluzioni concrete per implementare e condurre le attività di gestione e riqualificazione del centro storico che siano in linea con la direttiva 2009/28/CE del 5 giugno 2009 (Horizon 20/20/20), che impone:

  • Riduzione del 20% dell'emissione di gas serra;
  • Riduzione del consumo energetico del 20% mediante l’integrazione di fonti energetiche rinnovabili negli edifici storici;
  • Innovazione tecnologica degli edifici storici, in grado di garantire un miglioramento, in media del 20%, delle prestazioni energetiche nell’ottica del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale mediante l'introduzione di tamponature e serramenti non convenzionali.

 

 Il problema della sicurezza degli aggregati edilizi è di fondamentale importanza per l’elevata vulnerabilità, soprattutto nei confronti delle azioni sismiche, e per il valore storico-architettonico e artistico-ambientale del patrimonio edilizio esistente. La grande varietà di tipologie e sub-tipologie strutturali e la necessità di conservare le caratteristiche degli insediamenti storici senza alterare il tessuto urbano, comportano una serie di criticità nella standardizzazione dei metodi di verifica e di progetto e nell’uso di tecniche di intervento tradizionali e moderne attualmente disponibili, in linea con gli obiettivi che saranno perseguiti nello sviluppo della ricerca.
In Metrics, vengono analizzati e approfonditi strumenti e tecniche d’indagine e di analisi strutturale e diverse metodologie di intervento e recupero, al fine di sviluppare ed implementare nuove metodologie e tecniche per il miglioramento e l’adeguamento dei singoli edifici e degli aggregati strutturali, che garantiscano, al contempo, la sicurezza, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio architettonico artistico-culturale.

 

 Il Progetto METRICS, nell' approfondimento delle tematiche di studio, definizione e perfezionamento di metodologie e tecnologie per la gestione e riqualificazione dei centri storici, si approccerà a numerose criticità in tema di sostenibilità mediante l’ausilio di criteri di natura multidisciplinare, garantendo, al contempo:

  • Sostenibilita’ economica, ricercando soluzioni progettuali e metodologiche che, coerentemente con le risorse materiali e immateriali disponibili, garantiscano l’ottimizzazione dei risultati attesi, contenendo i costi e rispettando i criteri tecnico-scientifici di base;
  • Sostenibilita’ ambientale, adottando criteri di sperimentazione, esecuzione e messa in opera, nell’ottica del contenimento degli sprechi di materiale, dei consumi energetici e delle emissioni di sostanze nocive per l’ambiente;
  • Sostenibilita’ sociale, studiando approcci concettuali che rispettino la memoria storica dei luoghi e delle culture locali e implementando tecniche innovative che si avvalgano dei moderni criteri di condivisione delle informazioni e collaborazione dei network con gli utenti, a livello locale.

 

 La “qualità della vita” rappresenta un concetto relativamente nuovo per il settore delle costruzioni, contemplando, infatti, oltre ai parametri economici e di sviluppo, altri e nuovi fattori di tipo politico, sociale e ambientale. L’obiettivo primario, nell'ambito del progetto METRICS, sarà lo sviluppo di tecniche e metodologie finalizzate alla valorizzazione dei centri storici e del tessuto sociale, attraverso:

  • Lo sviluppo sostenibile dell’ambiente edificato, al fine di ridurre l’inquinamento nelle aree edificate esistenti, e di risparmiare risorse naturali: acqua, energia e materie prime;
  • La minimizzazione dell’impatto ambientale del costruito tale da mitigare i rischi naturali e sviluppare sistemi  dedicati per il controllo,la valutazione e la riduzione della vulnerabilità dell’edificato;
  • Il miglioramento della vivibilità degli ambienti interni.

 

 Analisi del suolo come scambiatore termico (geotermia)
Attualmente sono in corso attività di ricerca volte allo studio del sottosuolo e delle caratteristiche geologiche dell’area oggetto di indagine. A tal proposito sono stati  effettuati 39 sondaggi raccogliendo i risultati in un database in funzione delle informazioni circa le coordinate geografiche, la quota del boccapozzo, la  profondità, presenza della falda idrica, la soggiacenza e la quota assoluta della superficie piezometrica. Sulla base della quantità e qualità dei dati acquisiti e rilevati sarà eseguita, successivamente, una caratterizzazione idrogeologica e idrogeochimica dell’acquifero con particolare riguardo agli aspetti chimico-fisici, microbiologici e termali delle acque di falda. L’obiettivo sarà quello di valutare il potenziale geotermico della risorsa idrica sotterranea. Per quest’ultimo aspetto e sulla base dei dati disponibili saranno studiati strumenti per la definizione dei gradienti geotermici locali delle acque di falda e l’elaborazione delle carte di distribuzione areale degli stessi gradienti geotermici, oltre che della temperatura delle acque sotterranee, delle principali componenti anioniche e cationiche (ioni principali e metalli pesanti) e del contenuto gassoso (CO2, H2S, Radon, ecc.)
Analisi dei materiali e dello stato di conservazione e degrado
Alcune strutture ubicate nel sito dimostratore di Gesualdo sono state ritenute significative per lo studio e l’analisi dei materiali usati in passato, nonché per la  valutazione del loro stato di conservazione. Le strutture investigate sono:

  • Fontana in Piazza Umberto I
  • Chiesa del SS Rosario di Gesualdo
  • Chiesa di San Nicola
  • Fontana del Putti

I dati ottenuti, porteranno alla stesura di due carte tematiche, la prima relativa alla distribuzione dei materiali lapidei, la seconda allo stato di conservazione di tali materiali. Dai rilievi eseguiti risulta che le principali tipologie di materiali lapidei presenti nel centro di Gesualdo sono alabastro cotognino od alabastro cipollino, travertino di Gesualdo, rosso nocelle, brecce irpine.

 

Le attività dimostrative a Frigento prevedono un’analisi territoriale del centro storico nella sua interezza, ed alcuni approfondimenti di dettaglio come ad esempio:

  • Masseria Lo parco
  • Palazzo Testa Cipriano
  • Palazzo De Leo
  • 3 Strutture edilizie minori situate in 1° vico San Giovanni, 2° vico San Giovanni e via S.Pietro.

Le principali attività svolte sono:

  • Analisi conoscitivo-diagnostica dei casi-studio:
  • Analisi Energetiche
  • Analisi microclimatica dell’area di Frigento (AV)
  • Sviluppo di soluzioni innovative e a basso impatto ambientale

Con particolare riferimento alle azioni di rilievo e diagnostica sono state svolte negli ultimi mesi :

  • Rilievi delle facciate mediante tecnologia laser scanner 3D, propedeutico agli interventi di restauro;
  • Analisi termografiche per la definizione di una mappatura della temperatura superficiale, fondamentale per poter valutare la tipologia e lo stato di  conservazionedei materiali, nonché la presenza di ponti termici e zone disperdenti;
  • Analisi Termoflussimetriche per la valutazione della trasmittanza termica (U) di un dato componente edilizio;
  • Sviluppo ed applicazioni di Sensori wireless per il controllo e monitoraggio dei parametri ambientali di un ambiente indoor.

 

Valutazione dello stato di conservazione del Salone della Meridana ed elaborazione di linee guida per il miglioramento.
Le attività in corso di svolgimento sono:

  • Conoscenza della consistenza e dello stato di conservazione. La conoscenza del manufatto contemplerà la sua consistenza attuale, le trasformazioni subite nell’arco temporale della sua esistenza, le sue caratteristiche strutturali, e l’eventuale stato di degrado e danneggiamento. La conoscenza della consistenza e dello stato di conservazione sarà approfondita, attraverso il rilievo materico, la mappatura dei difetti, del degrado e dell’eventuale danneggiamento degli  elementi strutturali e delle connessioni.
  • Ispezione diagnostica e caratterizzazione strutturale. La caratterizzazione strutturale del sistema di copertura sarà svolta attraverso una campagna di prove non distruttive: prova resistografica, sonica, igrometrica, etc.
  • Valutazione dello stato di conservazione e consistenza strutturale. Gli output delle fasi precedenti consentiranno di valutare lo stato di conservazione e consistenza strutturale delle capriate del Salone della Meridiana.
  • Stesura delle linee guida per la conservazione del manufatto.

 

L’attività di ricerca ha preso in considerazione lo studio di tre chiese napoletane significativeper i loro valori artistici e storici:

  • la chiesa dell’Immacolata a Pizzofalcone
  • la chiesa di San Giuseppe delle Scalze a Pontecorvo
  • la chiesa di Santa Maria del Popolo agli Incurabili

In tali edifici, in particolare, sono state eseguite campagne di rilievo grafico e fotografico e sono stati approfonditi gli aspetti legati alla storia statica, all’analisi dei  dissesti strutturali e allo stato di conservazione delle murature. Tali studi hanno consentito di pervenire a una conoscenza dettagliata delle singole strutture e all’individuazione di modelli interpretatividel quadro fessurativo in atto, allo scopo di definire possibili indagini diagnostiche da effettuare per valutare il reale stato d’avanzamento dei dissesti e del degrado. L’attività è finalizzata alla definizione di un percorso di conoscenza propedeutico alla redazione di progetti di restauro in cui siano contemplati una serie di interventi di miglioramento strutturale, così come previsto dalla normativa italiana vigente in materia di beni culturali, ed in linea con i  più aggiornati documenti di indirizzo.

 

StampaEmail